Bolzano: Otzi&Mercatini
Come ho già scritto ieri nel raccontarvi la nostra giornata tra i presepi della riviera romagnola, quest’anno non siamo riusciti a trovare un’offerta che ci permettesse di trascorrere fuori casa il ponte dell’Immacolata. Non ci siamo fatti però mancare qualche piccola e piacevole “gita”. Prima di puntare sulla Romagna abbiamo fatto una puntata al Nord. Eravamo già stati a Bolzano lo scorso anno: una sosta di poche ore per interrompere il viaggio in auto verso Monaco di Baviera. Quest’anno ci siamo tornati con un obiettivo preciso: portare la gnoma più grande a visitare il museo di Ötzi,, l’uomo venuto dal ghiaccio che trova tanto spazio nel suo sussidiario. Siamo partiti da Bologna di buon’ora e siamo arrivati a Bolzano poco prima delle 10 senza incappare nel traffico che, secondo gli amici, avrebbe dovuto farci desistere dall’impresa. Usciti a Bolzano Sud abbiamo lasciato l’auto nei pressi della Fiera e raggiunto il centro con il bus navetta gratuito che collega il parcheggio ai mercatini. Il parcheggio costa 5 euro per l’intera giornata ma ci sono tanti parcheggi liberi nelle strade della vicinissima zona industriale.
Ötzi, un museo per bambini ma non “bambinesco”. Il museo archeologico dell’Alto Adige, situato nella centrale via Museo, si raggiunge con una piacevole passeggiata tra le strade del centro storico. Inutile dire che la passeggiata è stata anche l’occasione per fare merenda con i bretzel e lo strudel che ci sorridevano da tutte le vetrine dei panifici e delle pasticcerie. Era da tanto che la visita ad un museo non mi lasciava così piacevolmente sorpresa. L’esposizione ruota intorno ad Ötzi, , la mummia dell’uomo, vissuto 5300 anni fa, ritrovata tra i ghiacci nel 1991 a soli 92,56 centimetri dal confine con l’Austria. La mummia e i reperti originali sono esposti al secondo piano del museo, il primo è dedicato al ritrovamento e alla sua eco mediatica mentre il terzo offre un’interessante panoramica sull’età del rame. L’esposizione fonde l’archeologia con mille altre discipline dalle analisi genetiche al marketing. E questo ha permesso a tutti di trovare qualcosa di interessante: io mi sono soffermata su come un giornalista viennese abbia trovato il nome Ötzi, per quella che sua moglie definiva una mummia rinsecchita; Lavinia è rimasta colpita dal ritrovamento casuale della mummia da parte di una coppia di turisti di Norimberga; Giuditta continua a spiegarci cosa mangiasse l’uomo venuto dal ghiaccio. Il biglietto costa 9 euro, i bambini fino a 6 anni non pagano e quelli più grandi pagano 7 euro; due adulti e due bambini accedono al museo con una carta famiglia da 18 euro. L’audioguida costa 4 euro e l’App per gli smarthphone poco meno di tre euro. I pannelli e le didascalie offrono informazioni complete e comprensibili anche ai più piccoli. Al secondo piano c’è un piccolo angolo “laboratorio” dove i bambini possono intrecciare piccole corde e ricostruire la faretra di Ötzi. Nel complesso il museo è molto affascinante per i bambini dai 7 anni in su senza mai cadere in quel “bambinesco” forzato in cui a volte ci si imbatte altrove. Questa ovviamente è solo una mia personale opinione.
I mercatini: canederli, corni alpini e krampus. Lasciato il museo ci siamo diretti al tradizionale mercatino di Natale allestito in piazza Walther. Tra le casette si trovano prodotti artigianali e goloserie tipiche. Noi ne abbiamo approfittato per scaldarci con canederli e vin brulè. Ascanio non si è fatto mancare un giro sulla piccola giostra e le bambine sono rimaste affascinate da un musicista che si esibiva con il suo corno alpino. Nel pomeriggio ci sarebbe piaciuto visitare Castel Roncolo ma i tempi per raggiungerlo con la navetta e fare ritorno in centro erano, ormai, troppo risicati. Non tutti i mali vengono però per nuocere: la mancata visita al castello ci ha permesso di imbatterci in un gruppo di scatenatissimi krampus, uomini mascherati da diavoli che nella tradizione accompagnano San Nicolò.
Nel raggiungere la nostra auto abbiamo fatto tappa al Thuniversum. Se siete appassionati di queste ceramiche vale la pena visitare il negozio anche solo per dare un’occhiata. Non aspettatevi prezzi inferiori a quelli dei normali negozi anche se nella zona outlet si possono trovare offerte interessanti. Se come me, siete dotati di un treenne selvaggio, tenetelo ben stretto o relegatelo con il papà nella piccola zona giochi interna.
Al ritorno niente fila ma tanta, tantissima nebbia.