Il Giardino degli Angeli di Castel San Pietro Terme
L’ultima volta che sono stata al Giardino degli Angeli pioveva e così sono rimasta solo dieci minuti. Le bambine ci tenevano a rivedere il Giardino Segreto ispirato al romanzo di Frances Hodgson Burnett. Io volevo semplicemente salutare i tre piccoli nuovi salici che hanno sostituito quelli grandi e maestosi sotto cui mi sono fermata la prima volta che ci sono stata. Li hanno dovuti sostituire a causa di una malattia che li aveva intaccati e gravemente danneggiati.
Dieci minuti in un posto come il Giardino degli Angeli sono pochissimi eppure mi sono bastati per sentirne lo spirito e lasciarmi stupire ancora una volta dalla sua bellezza. È una bellezza a più livelli quella del giardino: l’estetica è curata nei minimi dettagli ma non è un’estetica fine a sè stessa. Ogni angolo del Giardino è fatto per accogliere: dai fiori all’orto, dal laghetto all’altalena del Giardino Segreto, tutto sembra avvolgere il visitatore in un abbraccio caldo ma mai opprimente. Ogni elemento del giardino sembra pronto ad ascoltare lacrime e sorrisi. Una musica ora dolce, ora intensa accompagna le passeggiate solitarie così come gli incontri attesi.
Se vi capita di passare da Castel San Pietro fermatevi in questo angolo di pace e mentre uscite fermatevi a leggere la Storia del Giardino che accoglie i visitatori al loro arrivo.
Il Giardino, infatti, ha una sua storia: una storia di dolore ma soprattutto una storia d’amore. Il giardino è stato voluto da Antonella e Valerio per ricordare Sara, la loro bambina, morta a 14 anni a causa di una malattia metabolica. Ogni spazio del Giardino ricorda un tratto della breve vita di Sara e allo stesso tempo permette a chi lo desidera di entare in contatto con i propri vissuti. Ci si può fermare a leggere lle frasi riportate sui piccoli pannelli, oppure lasciarsi rapire dalla pace e dalla speranza che permea il Giardino.
Il nome del Giardino è legato al desiderio dei genitori di Sara di dedicare questo spazio ” a tutti i Figli e ai loro genitori, accomunati da un doloroso destino”.
Le mie figlie, complice la lettura del romanzo, amano molto il Giardino Segreto, uno spazio che nelle intenzioni di chi lo ha voluto è un inno all’amicizia. È un legame l’amicizia e a ben pensarci tutto il Giardino celebra i legami: quello tra l’uomo e la natura, quello tra le persone su questa terra e quello misterioso e grande che unisce chi sta in terra a chi questa l’ha già lasciata. E di questo non si può che essere grati a chi lo ha voluto, lo ha realizzato e continua a farlo vivere con dedizione e amore.