Due passi tra le guglie: le terrazze del duomo di Milano
Osservare le città dall’alto dei loro edifici storici sta diventando, per noi cinque , quasi un must. E così, non abbiamo fatto in tempo a mettere piede in Piazza Duomo che il fantastico trio ha chiesto/decretato: “Saliamo, lassù?!”, dove “lassù” sta per le terrazze della cattedrale dedicata a Santa Maria Nascente. E così, gradino dopo gradino, per un totale di 251 fino al primo livello, siamo arrivati sul “tetto” dell’edificio simbolo di Milano. Situate ad un altezza di 65 e 70 metri, le terrazze offrono un panorama imperdibile se si vuole vedere la città dall’alto: la vista può spaziare dalla piazza sottostante fino al bosco verticale, dalla vicina torre Velasca ai “grattacieli” che compongono la skiyline contemporanea della città. Il panorama, però, non è l’unico spettacolo di cui si gode da lassù.
Salire sulle terrazze di questa maestosa cattedrale gotica, costruita a partire dal 1386, significa poter vedere da vicino una foresta di guglie, archi e statue. I tre, ma non solo loro, sono rimasti affascinati soprattutto dai gargoyle, 96 statue su 3400, raffiguranti draghi, mostri, demoni e creature animalesche. La mia attenzione, invece, è stata conquistata soprattutto dagli archi, che a seconda del punto di osservazione, regalano “viste” sempre nuove. Impossibile, inoltre, non rimanere affascinati dalle statue: santi, angeli, benefattori, che osservano la città dalla facciata e da ogni angolo e altezza del duomo. Impossibile, infine, non volgere lo sguardo alla Madonnina, icona indiscussa della città meneghina. La statua dell’Assunta, realizzata in rame dorato, fu posta sulla guglia più alta del duomo nel 1774 e da allora abbraccia Milano da 108 metri e mezzo d’altezza.
Le vetrate del duomo
La discesa a piedi permette di accedere al Duomo dall’interno e , sempre non sia in corso una celebrazione, saltare la fila. Il duomo continua a conquistare tutti con il suo stile gotico e le sue stupende vetrate. Le 55 vetrate raccontano tante storie diverse, comprese quelle dell’arte e degli artisti che le hanno realizzate tra la fine del 1300 e i primi decenni del’900. Le scene dipinte ritraggono episodi biblici e vite di santi e rendono le vetrate una sorta di grande libro che narra per immagini la storia della fede e della Chiesa. La luce che filtra attraverso le vetrate, inoltre, regala alle navate un’atmosfera che appare sospesa nel tempo.
L’area archeologica e il museo
Il nostro biglietto, il pass B, permetteva anche l’accesso all’area archeologica e al Museo del Duomo. L’area archeologica comprende i resti del Battistero di San Giovanni alle fonti e della Chiesa di Santa Tecla su cui fu edificato il duomo. La visita al museo, invece, permette di intraprendere un breve viaggio nella storia del Duomo. Nelle sale si trovano oggetti e arredi sacri, un modello del duomo alto cinque metri e moltissime opere d’arte. L’attenzione del trio è stata attirata soprattutto dalle statue provenienti dai capitelli del duomo e dalle prove d’esame sostenute dagli artisti che aspiravano a lavorare nella Fabbrica del Duomo.
Il duomo di Milano ha un fascino perenne ed immutabile. La vista dall’alto poi è davvero fantastica!
Vero…merita sicuramente un ritorno!