Il mostro della colla e il mostro delle gomme
“Impareremo qualcosa”, in tanti lo hanno ripetuto ad oltranza fin dall’inizio della pandemia. Mi sono sempre schierata tra le file degli scettici. Ho sempre dubitato che quest’esperienza potesse lasciarmi in eredità qualche insegnamento. Invece, devo ricredermi. Avere i figli a casa h24, 7 giorni su 7, mi ha aperto le porte di una grande verità. Quale? L’esistenza del mostro della colla e del suo amico e complice, il mostro delle gomme.
Non che io, prima, non credessi all’esistenza di esseri sopranaturali. La mia conoscenza, però, era limitata all’esistenza del mostro della lavatrice, quello che spaia i calzini trasferendone uno e uno soltanto in un’altra dimensione.
Avendo notato che a casa mia non siamo seguaci di Marie Kondo e neppure della zia patita di ordine che alla Kondo potrebbe dare lezioni, il mostro della lavatrice deve aver invitato nella nostra dimora il mostro della colla e il mostro delle gomme.
Se avete un figlio in una delle prime classi delle elementari, pardon della scuola primaria, in queste lunghe settimane avrete sicuramente avuto qualcosa da incollare sui quaderni. Tipo: 200 schede di italiano, 218 schede di matematica e un numero imprecisato di schede di materie miste.
E, ammesso che siate state previdenti nel munirvi di un numero non precisato di tubetti di colla a settembre, avrete notato che dopo il primo utilizzo l’indispensabile tubetto sparisce. Se alla domanda “dov’è la colla?” anche i vostri figli rispondono “nell’astuccio”, “sulla scrivania”, “sul tavolo della cucina”, ma del tubetto non vi è traccia, non ci sono dubbi: anche in casa vostra vive il mostro della colla.
Il mostro della colla, come svelato nelle prime righe di questo post, agisce sempre in coppia. Il suo compagno di malefatte è il mostro delle gomme. I due devono, infatti sapere, che il numero di schede incollate sull’imprecisato numero di quaderni dei vostri figli è direttamente proporzionale al numero di parole zappate con la matita sulle stesse schede per poi essere cancellate. I due quindi agiscono in coppia. Basta che vi giriate un attimo e …zack, loro portano a segno il colpo!
A differenza del mostro della lavatrice, però, il mostro della colla e quello delle gomme non catapultano la refurtiva in un’altra dimensione. No, loro due sono dei simpatici burloni e si accontentano di far sparire il maltolto per farlo riapparire nei posti più disparati. Sicuramente si appostano da qualche parte e quando vedono che vi siete rassegnate ( o rassegnati) a mettere mano alla scorta per munire il pargolo ( o la pargola) di un nuovo tubetto o una nuova gomma, fanno magicamente riapparire l’oggetto che, in precedenza, avete cercato invano.
Il problema è che non saprete mai dove e quando colla e gomme riappariranno. A casa nostra, ad esempio, colla e gomme sono ricomparse nell’astuccio sbagliato. E se a questo c’è una spiegazione razionale (tipo: “non trovavo la mia è ho preso la sua”) altrettanto non si può dire quando i due preziosi riappaiono in luoghi meno consueti. Chi, se non un’entità sconosciuta, può far riapparire un tubetto di colla tra dentifrici e spazzolini di riserva? E chi può celare una gomma nello spazio tra un pacco di pasta e una scatola di riso? E ancora, chi potrebbe mai far finire colle e gomme tra i vostri trucchi, nei pochi angoli liberi della libreria o tra i calzini maniacalmente riposti in ordine cromatico da un ingegnere? Nessuno. Se non loro: il mostro della colla e quello delle gomme.